Sbarcano in Italia i primi smart glass, ma allo stesso tempo super cool: sono i Ray-Ban Stories. Realizzati grazie alla collaborazione tra Facebook ed EssilorLuxottica, capogruppo di Ray-ban, potrebbero dare nuova vita al mondo degli smart glass.
- Ray-ban Stories: come sono fatti i nuovi Smart Glass?
- Prezzo e disponibilità dei Ray-Ban Stories
- L’importanza della personalizzazione: i tre modelli di Ray-Ban Stories
- E la privacy?
- La concorrenza di Xiaomi
- Epic Fail nel mondo degli smart glasses
- Perché i Ray-Ban Stories potrebbero farcela dove gli altri hanno fallito
Ray-ban Stories: come sono fatti i nuovi Smart Glass?

Il design resta quello degli iconici occhiali Ray-Ban indossati, sin dagli anni ‘50, da figure di spicco come Michael Jackson. Gli smart glass hanno un peso che supera di soli 5 grammi quello del modello classico Wayfarer.
Tre sono i modelli tra cui è possibile scegliere: Wayfarer, Meteor e Round. Ognuno disponibile in diverse colorazioni, con lenti da sole, graduate o transition.
La stanghetta a sinistra integra il pulsante soft-touch per l’accensione e lo spegnimento mentre quella di destra monta il pulsante principale.
Su iOS e Android, per gestire i glass, bisogna scaricare l’app Facebook View,comoda sia per connettere i dispositivi che per visualizzare la galleria dei contenuti registrati, per postarli poi altrove.
Gli occhiali sono dotati del Facebook AI Assistant, un assistente vocale che risponde a soli due comandi: “Hey Facebook fai una foto” o “Hey Facebook fai un video”.
Per ora la lingua disponibile è solo l’inglese, ma non si esclude che in futuro si potrà parlare al Facebook Assistant anche in italiano.
I comandi che l’AI Assistant riesce a decifrare sono solo questi, ma potrebbe essere in grado di far partire il player musicale oppure chiamare i contatti in futuro.
I Ray-Ban Stories, purtroppo, non sono resistenti all’acqua e alla polvere: viene quindi sconsigliato l’utilizzo al mare o in piscina.
Per quanto riguarda l’autonomia si parla di circa 6 ore, tra cui un’ora di riproduzione di musica, 30 minuti di chiamate, 10 foto e 10 video realizzati e condivisi tramite Bluetooth allo smartphone.
La ricarica viene effettuata tramite USB Type-C e si ottiene il 100% in circa 70 minuti e la custodia permette tre ricariche complete.
La custodia di ricarica, inclusa nel prezzo, è la particolarità che ti permette di ricaricare gli Smart Glass ovunque tu sia.
Fotocamere
Gli Smart Glass sono dotati di ben due fotocamere integrate, entrambe da 5 MP, attivabili tramite comando vocale oppure premendo il capture button che si trova sulla montatura.
Basta un click e i Ray-Ban Stories inizieranno a registrare un video fino a 30 secondi. Un altro click e la registrazione si bloccherà. Se invece si vorrà solo scattare una foto basterà un click più prolungato.
Tutto viene salvato in una memoria interna da 8 GB, che permette di salvare circa 500 foto o 30 video.
Audio
Le aste dei Ray-Ban Stories contengono 3 microfoni per la registrazione dell’audio durante i video e per usare l’assistente vocale e 2 altoparlanti integrati.
Tramite l’asta principale, oltre che scattare foto o avviare video, si possono gestire le chiamate o si può riprodurre musica. Mentre, scorrendo sul touchpad iper-responsive è possibile regolare il volume.
Nonostante gli Smart Glass fungano anche da cuffie Bluetooth, il suono viene riprodotto grazie ai piccoli altoparlanti. Dunque non sarà difficile per chi ci sta intorno riuscire a sentire cosa stiamo ascoltando!
Inoltre, il suono potrebbe comunque essere influenzato da rumori esterni, come attestato da chi ha avuto modo di provarli.
Prezzo e disponibilità dei Ray-Ban Stories
I Ray-Ban Stories sono disponibili presso i negozi Ray-Ban e sul sito ufficiale dell’azienda, anche alcuni punti vendita Luxottica, a partire dal 13 settembre, potranno rivendere gli occhiali.
Sì, tutto molto interessante, ma qual è il prezzo?
La versione base parte da 329€. Verranno commercializzate poi anche la versione con lenti polarizzate a 359 € e quella con lenti fotocromatiche a 409€. La disponibilità è limitata, per ora, solo ad alcuni Paesi: Italia, Stati Uniti, Australia, Canada, Irlanda e Regno Unito.
L’importanza della personalizzazione: i tre modelli di Ray-Ban Stories
Offrire un trattamento personalizzato significa essere in grado di anticipare i bisogni dei propri clienti, conoscerli, questo diventa estremamente importante per migliorare la Customer Experience.
Il cliente può scegliere tra diversi colori e modelli disponibili, quello che più si adatta al suo stile. Addirittura il sito ufficiale Ray-Ban offre la possibilità anche di scegliere tra due diverse taglie: standard e large. Il cliente ha a disposizione una guida alle taglie nel caso in cui non conosca la propria.
La possibilità di avere un prodotto personalizzato non è assolutamente da sottovalutare, in quanto implica la messa in gioco di diversi aspetti emozionali, quali il coinvolgimento, la soddisfazione, l’espressione di sé.
I Ray-Ban Stories, inoltre, non sacrificano lo stile e la moda per la tecnologia, ma la collaborazione tra Facebook e Luxottica è proprio espressione della possibilità dei due aspetti di convivere all’interno di uno stesso prodotto.
Chi l’avrebbe mai pensato di poter scattare foto, registrare video o ascoltare musica semplicemente indossando un paio di occhiali, assolutamente non imbarazzanti!
«Ray-Ban Stories nasce per aiutare le persone a vivere ogni momento, rimanendo in contatto sia con chi le accompagna, sia con chi è distante. EssilorLuxottica è stata un partner a dir poco fenomenale e, grazie al suo impegno per l’eccellenza, siamo riusciti a creare un prodotto elegante e di qualità capace di ridefinire le aspettative nel campo degli smart glasses. Stiamo lanciando un modo del tutto nuovo di rimanere in contatto con il mondo e vivere intensamente i momenti più importanti della vita, senza rinunciare allo stile».
-Andrew Bosworth, Vice Presidente di Facebook Reality Labs
E la privacy?
Se state pensando di fotografare indisturbati oggetti, persone grazie ai vostri mitici Ray-Ban Stories, freno immediatamente il vostro entusiasmo.
Usare gli Smart Glass in maniera impropria non sarà possibile: è stato aggiunto un LED bianco vicino alle fotocamere che si accede in automatico quando si scatta una foto o si registra un video.
È possibile spegnere gli occhiali in qualsiasi momento, ma a quel punto tutte le sue funzionalità saranno fuori uso, compresa la fotocamera e il microfono, proprio come quando spegni il tuo smartphone!
Inoltre, Facebook ha dichiarato ufficialmente che per ora il riconoscimento facciale è del tutto bloccato, quindi, gli occhiali non riescono in nessun modo a identificare i volti delle persone.
La concorrenza di Xiaomi
La compagnia cinese ha annunciato un prodotto che ha tutte le carte in regola per fare concorrenza ai Ray-Ban Stories: si tratta degli Xiaomi Smart Glasses.
Si tratta di un concept di dispositivo indossabile intelligente e quindi non un prodotto commerciale. Al momento non sappiamo né il prezzo, né quando verranno resi disponibili.
Gli smart glasses di Xiaomi consentono di effettuare chiamate, leggere messaggi e notifiche, sfruttare funzioni di traduzione in tempo reale e scattare foto.
Nonostante siano realizzati per accompagnare lo smartphone, possono anche sostituirlo ed essere utilizzati in maniera del tutto indipendente.
Epic Fail nel mondo degli smart glasses
Non è la prima volta che si sente parlare di smart glasses. I tentativi di approcciare a questo mercato sono stati svariati e provenienti da diversi brand.
Purtroppo però molti si sono rivelati degli Epic Fail.
Gli smart glass di Google: Google Glass
Il debutto ufficiale degli occhiali a realtà aumentata risale al 2014, dopo anni di sviluppo. Erano tante le funzionalità che promettevano: controllo dei social network, indicazioni stradali grazie a Google Maps, lettura dei siti Web.
Anche i Google Glass avevano più colorazioni disponibili e una montatura caratterizzata da un telaio resistente e da naselli regolabili, così da poter essere meglio adattati a ogni tipo di viso.
Compatibili con ogni smartphone, dotati di tecnologia Bluetooth e di touchpad, utile a scorrere tra menù e contenuti.
Ma allora perché non hanno avuto successo?
- Problemi di privacy: gli utenti erano molto preoccupati per la loro privacy. A preoccupare erano in particolar modo le App che facevano utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale, la registrazione dei video e la possibilità di scattare le fotografie;
- design e prezzo: è evidente che i Google Glass non fossero dotati della stessa versatilità, semplicità dei Ray-Ban Stories. La montatura, anche dopo le modifiche, resta estremamente pesante e non adatta ad essere indossata quotidianamente. Il prezzo, inoltre, era di circa 1500€. Questo non li rendeva accessibili a chiunque, rendendoli un prodotto di nicchia;
- “carpe diem”: cogliere l’attimo significa anche capire quando lanciare un prodotto. Gli utenti nel 2014, quando i Google Glass hanno fatto il loro ingresso sul mercato, non erano pronti per quel tipo di tecnologia. Le vendite, infatti, non hanno mai dato grandi soddisfazioni. È infatti nel 2015 che Google decide di sospendere la vendita dei suoi occhiali hi-tech.
Nel 2017, dopo due anni di lavoro, Google decide di intraprendere la strada dell’enterprise e il prodotto viene lanciato sul mercato per fini industriali al prezzo di 1550€.
Gli smart glass di Snapchat: Snapchat Spectacles
Gli Snapchat Spectacles sono degli occhiali pensati per essere utilizzati solo con l’app Snapchat. Gli utenti avevano la possibilità di registrare video e scattare foto che poi sarebbero stati pubblicati sul profilo Snapchat.
Nel 2017, dopo il lancio, solo lo 0.08% degli utenti aveva acquistato gli occhiali, ma perché?
L’entusiasmo iniziale crollò perché Snapchat ci mise molto tempo per rendere gli occhiali accessibili al pubblico. Quando poi gli occhiali furono lanciati sul mercato, cinque mesi dopo l’annuncio iniziale, avevano perso il carattere di esclusività che li aveva resi appetibili.
In poche parole erano stati visti e rivisti. Gli utenti che li avevano acquistati già avevano smesso di usarli.
Snapchat non ha saputo sfruttare a pieno il potere di influencer e star del web e ha lasciato definire l’immagine del prodotto ad acquirenti casuali, spesso dilettanti.
Anche in questo caso, come per i Google Glass, un ulteriore punto a sfavore del successo è stato il design: i colori disponibili erano limitati e il modello unico e poco alla moda.
Perché i Ray-Ban Stories potrebbero farcela dove gli altri hanno fallito
La versatilità è il punto forte dei nuovi Smart Glass. La possibilità di combinare design e tecnologia per creare un paio di occhiali adattabili ad ogni occasione rappresenta una svolta.
Mentre gli altri brand si sono sempre concentrati sulle prestazioni, i Ray-Ban Stories sono il frutto dell’attenzione sì alla tecnologia, ma anche all’estetica.
Inoltre, il prezzo accessibile per i consumer rende il prodotto acquistabile da una buona fetta di mercato, che non viene privata della possibilità di provare i nuovi occhiali.
Ma…
Non dobbiamo però dimenticarci, nonostante le numerose rassicurazioni, che Facebook, a partire dallo scandalo Cambridge Analytica, non è un’azienda vista di buon occhio dagli utenti dal punto di vista della privacy.
Questo potrebbe essere un limite alla diffusione e al successo dei nuovi Smart Glass, in quanto gli utenti potrebbero non sentirsi a proprio agio ad indossare degli occhiali associati al social network di Zuckerberg.
Nonostante le ottime recensioni e le numerose funzionalità, quindi, non è detto che il destino dei Ray-Ban Stories sia tanto diverso dai modelli precedenti, ma è tutto ancora da vedere!
Ti piacciono i Ray-Ban Stories? Come pensi che il mercato reagirà nel medio-lungo periodo?
Puoi farci sapere cosa ne pensi interagendo sulla Community di Marketing Ignorante, ti aspettiamo 🙂