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Luxury petwear: la nuova frontiera della moda

Luxury Petwear: cani che indossano la Polo di Ralph Lauren

Hai capito bene: luxury petwear. Abbigliamento di lusso per animali domestici.

Non è uno scherzo, anzi: secondo le recenti pubblicazioni di Statista, il mondo dell’abbigliamento per cani e gatti ha fatturato ben 5.01 miliardi di dollari a livello mondiale solo nell’arco del 2020.

Che dici, te l’ho messa la pulce nell’orecchio?

Direi che vale proprio la pena di scoprire qualcosa in più su questa nuova frontiera della moda, dalle presunte origini agli sviluppi più recenti. Iniziamo!

Luxury petwear e social media: chi sono i nuovi pet influencer

Choupette, Hosico Cat, Boobie Billie, Smoothie the Cat, Tika The Iggy.

E ancora: Matilda Ferragni, Jiff Pom, Nala Cat, Doug the Pug, Juniper Fox, Tucker Budzyn, Zappa the Cat.

Impossibile non sapere chi sono: i pelosetti più famosi del web darebbero del filo da torcere anche ai celebri attori di Hollywood.

Grazie ad una combo di simpatia e tenerezza, hanno conquistato la Home Instagram anche degli utenti meno attratti dal mondo animale stile National Geographic.

Tradotto nel linguaggio comune, InstaPets: un fenomeno già ampiamente diffuso in Asia e negli Stati Uniti e che sta prendendo sempre più piede anche sul territorio europeo.

Lo sappiamo bene: la piattaforma social più in voga di sempre sforna costantemente grandi talenti.

E chi l’ha detto che per diventare influencer bisogna per forza avere due gambe e non, invece, quattro zampe pelose?

Stiamo parlando di profili che non solo vantano un seguito di migliaia di followers, ma che guadagnano anche altrettanto per ogni post sponsorizzato.

Ti do qualche numero (visto che ancora non mi credi!).

Jiff Pom, il Volpino di Pomerania più famoso di Instagram, in posa con un giubbotto verde.
Jiff Pom, il Volpino di Pomerania più famoso di Instagram, in posa con un giubbotto verde.

Il minuscolo, soffice e adorabile volpino di Pomerania Jiff Pom è l’animale domestico più seguito al mondo, con i suoi 10,1 milioni di followers. Una vera e propria celebrità, tanto da prendere parte in talk show televisivi, come lo statunitense “Good Day L.A.”, e in video musicali quale “Dark Horse” di Kate Perry ft. Juicy J.

Stando alle stime del sito inglese Guarantor Loans, che di numeri e monetizzazione qualcosa ne capisce, il simpatico Jiff guadagnerebbe oltre 40mila euro. Sì, a post!

Nella sezione “Instapet Earnings”, dove l’utente può digitare il nome dell’account Instagram di cui vuole conoscere il potenziale di guadagno, è presente una lista con i primi 50 pet influencer a livello mondiale, per i quali viene specificata la specie (cane, gatto, volpe, ecc.), il numero di followers e il potenziale valore per post. Di seguito, la top ten:

Classifica di Instapet Earnings riguardo ai guadagni dei pet influencer. Al primo posto JiffPom, con quali 10,1 milioni di follower, con un guadagno di 40'668 euro per post. La cifra più bassa appartiene invece a Loki the Wolfdong che con i suoi 2 milioni di follower raggiunge 8'576 euro per post.

Capisci bene che, quindi, questa storia del luxury petwear non è robetta di poco valore: il potenziale commerciale e monetario che detta le leggi di questo mercato emergente è veramente alto e in continua crescita

InstaPets: origini e sviluppi del luxury petwear

Anni fa c’è chi aveva già fiutato la redditività di questo mercato apparentemente (mica tanto) banale: la bella Paris Hilton. Non che avesse bisogno di guadagnare qualche migliaio di euro in più dai suoi post, intendiamoci.

L’ereditiera, nella sua vita ricca di frivolezze e lusso sfrenato, è riuscita a lanciare una moda che sarebbe poi perdurata negli anni, quella di immortalare e pubblicare le foto dei propri animali domestici per raccontarne quotidianamente vita e abitudini, ostentando immancabilmente il suo status benestante.

Ad oggi, la pagina Instagram Hilton Pets, interamente dedicata ai suoi pelosetti (ho perso il conto di quanti ne abbia!) conta oltre 62 mila followers. Tuttavia, dobbiamo riconoscere il primato al suo amatissimo chihuahua Tinkerbell che ha rotto il ghiaccio delle passerelle, della movida, dei riflettori, tra accessori e abiti firmati, trascorrendo una vita tutt’altro che da cani.

2020: l’anno del boom dell’InstaPets

Il fenomeno InstaPets, neanche a dirlo, ha registrato il boom nel 2020, fattore strettamente correlato al significativo incremento nell’utilizzo dei social media e all’aumento del numero di animali domestici.

La pandemia, infatti, ha limitato gli spostamenti fisici regalando ai social media più tempo a disposizione da parte degli utenti, indecisi se oziare tra stories e caroselli o leggere news scottanti.

Secondo un articolo de Il Sole 24 Ore su quanto siamo stati connessi ai social nel 2020, è stato rilevato che In Italia “gli utenti dei social network sono aumentati di ben quattro milioni e che tutte le piattaforme social, nessuna esclusa, hanno visto un incremento dei loro utenti attivi”. 

In media, un italiano spende 6 ore al giorno su Internet e 1h e 57 minuti sui social network (vs le 2h e 22 minuti degli utenti dal resto del mondo). Di seguito, la lista dei social network più visitati in Italia e la loro variazione annuale (2019 vs 2020), per farti un’idea.

Grafico degli utenti attivi sui social network in Italia. Gli utenti attivi sono su Facebook 38,4 milioni; Youtube 36,1 milioni; Instagram 28,8 milioni; Linkedin 21,2 milioni; Pinterest 14,9 milioni; Twitter 12,8 milioni; TikTok 5,4 milioni ed infine Reddit 3,9 milioni. Fonte: Contenuti Digitali

Non sono aumentati solo gli utenti e le ore trascorse sulle piattaforme social, bensì anche le famiglie o i nuclei abitativi con animali domestici. 

Secondo le ultime stime di Statista, nel 2020 la popolazione canina nelle case degli italiani ammontava all’incirca 8,3 milioni di esemplari, +18% rispetto al 2019; quanto ai felini, il 2020 ha registrato un aumento di quasi 9% con 7,93 milioni di gatti domestici.

Ci fa sorridere, ma di certo non stupire, il fatto che siano nate delle vere e proprie agenzie come The Dog Agency, definita da Vogue come “la prima e unica grande agenzia di marketing di celebrità animali dei social media”.

Come si evince dal sito ufficiale, l’agenzia si occupa del talent management dei pet influencer a 360°. Pianificazione strategica, consulenza creativa, campagne di marketing, produzione di eventi e tanto altro.

A settembre 2021, la stessa fondatrice di TDA pubblicherà il libro “How To Make Your Dog #Famous: A Guide to Social Media and Beyond”, già in prima posizione tra le Hot New Releases di Amazon.

Si sa come funziona il mondo dei social: da post nasce post, da influencer nasce influencer. L’idea della bionda Paris non è passata inosservata e lista dei brand, di lusso o meno, che nel corso degli anni hanno deciso di cimentarsi nella realizzazione di abbigliamento e accessori per i nostri amici a quattro zampe è sempre più lunga. 

Luxury petwear: i brand che vestono i nostri amici a quattro zampe

Sebbene non ancora tutti i brand abbiano deciso di cimentarsi nel mondo del petwear, sono tanti i marchi di lusso e non che hanno deciso di testare il mercato emergente del luxury petwear.

Anzi, alcuni di loro realizzano capi d’abbigliamento per animali già da qualche anno, con l’obiettivo di accontentare i padroni più esigenti (e anche un po’ esibizionisti).

Poldo Dog Couture per Moncler

Come ad esempio Moncler che, in collaborazione con Poldo Dog Couture, brand specializzato nel dog-fashion, ha lanciato la sua prima linea di abbigliamento per cani già nel 2017.

Felpe con e senza cappuccio, gilet smanicati reversibili effetto tricot e accessori coordinati Moncler indossati da due simpatici cani

Tra felpe con e senza cappuccio, gilet smanicati reversibili effetto tricot e accessori coordinati, la collezione dog-friendly di evidente ispirazione francese è andata sold-out poco dopo il lancio.

Il prezzo di partenza era di 300€ per ciascun capo di abbigliamento. 

Il pezzo forte? Di certo non potevano mancare i piumini, il core-product del marchio per eccellenza.

Smanicati, reversibili, impermeabili e perfettamente rifiniti, i piumini MonDog in nylon laqué sono stati realizzati in sei diverse taglie, dalla XXS alla XL. Inutile dire che un bassotto non veste la stessa taglia di un terranova, no? 

Oggi la collezione di MonDog si limita a un gilet coat camouflage (395€) e a un raincoat waterproof metallizzato (295€), richiudibile in una comodissima pochette salvaspazio. 

Per capire il fit dei capi: Ercole indossa una taglia 2/M. Simpatico no?

Raincoat waterproof metallizzato (295€), richiudibile in una comodissima pochette salvaspazio indossato da un carlino.

Poldo Dog Couture per Dsquared2

Sempre in collaborazione con Poldo Dog Couture, anche Dsquared2 ha lanciato quest’anno la sua linea dedicata al migliore amico dell’uomo. In perfetto stile urban, i giubbini sono realizzati in denim nella versione toppe e cappuccio o in fantasia tartan con eco-pelliccia. Si passa dai 190€ della felpa ICON a oltre 360€ per i modelli più lavorati.

Giubbino in denim nella versione toppe e cappuccio di Dsquared2
Giubbino realizzato in denim nella versione fantasia tartan con eco-pelliccia di Disquared2
Felpa Dsquared2 con cappuccio e stampe con scritte applicate

Ralph Lauren

E’ uno dei brand che in assoluto si è dato più da fare in tema di luxury petwear: quest’anno dedica, infatti, l’intera sezione “Per il cucciolo” a decine di modelli super trendy per i nostri amici pelosetti.

Tra polo in piquet di cotone, maglioncini in cashmere e giacche trapuntate, non perde l’occasione per sottolineare lo stile classico e raffinato che lo contraddistingue. Dei piccoli lord, insomma.

polo in piquet di cotone ralph Lauren indossata da un carlino
giacca trapuntata con bottoni ralph lauren indossata da un volpino
maglioncino in cashmere blu ralph lauren indossato da un volpino

I prezzi variano dai 65€ per una polo agli oltre 200€ per un maglioncino di cashmere a trecce. Da notare la vastissima scelta di colori con cui si possono acquistare questi mini gioiellini, a prova di collezionisti.

Versace

L’amore per la sua cagnolina Audrey, ha spinto Donatella Versace a realizzare la linea di accessori per cani perfettamente con lo stile barocco e pomposo del brand.

L’oro si staglia su sfondo nero alternando stampe medusa e crête de fleur.

vestitino per cani in tipico stile barocco targato Versace
lettino imbottito e cappottino impermeabile per cani in stile barocco Versace

Oltre a t-shirt, lettino imbottito e impermeabile, c’è un accessorio che gli altri brand non hanno: l’accappatoio per cani. 

Per i prezzi, stessa storia: dai 145€ per una t-shirt ai 1.045€ per la cuccia. Quando si dice sogni d’oro…

Prada

Il brand ha deciso di sviluppare i suoi articoli pet-friendly restando fedele al progetto Prada Re-Nylon, ormai in piedi già da qualche tempo.

Come ci spiega Lorenzo Bertelli, Prada Group Head of Marketing e Head of Corporate Social Responsibility, l’obiettivo è quello di “convertire tutto il nylon vergine Prada in Re-Nylon entro la fine del 2021. Il progetto riflette il costante impegno in materia di sostenibilità. Questa collezione permette di dare un contributo significativo e di creare prodotti senza impiegare nuove risorse.

Prada adotta una strategia marketing leggermente più mirata, il cui prospect client non è più solamente il padrone fashion addicted, ma anche il consumatore che fa acquisti consapevoli.

Cosa propone?

Pet Bag in Re-Nylon e pelle Saffiano (1.750€ o 2.100€ in base al formato) per trasportare comodamente i nostri amici a quattro zampe, anche in versione zainetto, in commercio alla modica cifra di 1.980€.

Pet Bag in Re-Nylon e pelle Saffiano targata Prada
Pet Bag in Re-Nylon e pelle Saffiano in versione zainetto targata Prada

Seguono portanome in pelle spazzolata, pettorina per cani, guinzaglio in nastro di nylon, collari in pelle spazzolata o in versione nylon, piumino e impermeabile con cappuccio.

Il tutto sempre impreziosito dall’immancabile logo triangolo in metallo.

piumino e impermeabile con cappuccio nero targato Prada indossato da un cane di peluche

Non c’è da meravigliarsi di fronte a cotanto sfarzo. Dopotutto, pianificare strategie di marketing è anche questo: raccogliere la domande del mercato e offrire agli utenti ciò che potrebbero desiderare, a prescindere dall’effettiva utilità.   

Fendi

Un altro marchio che sta sperimentando il luxury petwear è Fendi. Il brand si è limitato alla realizzazione di quattro pezzi esclusivi, tutti rigorosamente impreziositi dall’iconica stampa logata sui toni del brown.

Una selezione mirata di must-have che comprende collare, guinzaglio, cappottino in nylon e trasportino in tessuto, acquistabile a poco meno di 2.000€.

cappottino impermeabile in nylon con stampe monogram Fendi
trasportino Fendi con fantasia monogram
collare Fendi

Louis Vuitton 

Pochissimi pezzi anche per la maison francese, che oltretutto limita l’offerta a cani di taglia petite, specificando di circa quattro chili.

Una scelta sicuramente strategica: il collarino in stampa monogram, pelle naturale e rifiniture oro è pensato per cagnolini da esibizione, non di certo per cani da riporto.  Le targhette sono ovviamente personalizzabili e, come specificato nel sito ufficiale, “conferiscono quel tocco di eleganza in più al nostro piccolo amico”.

collarino in stampa monogram, pelle naturale e rifiniture oro Louis Vuitton
collarino in stampa monogram, pelle naturale e rifiniture oro Louis Vuitton

Anche in questo caso ci aggiriamo intorno ai 350€ al pezzo.

Emporio Armani

Un altro brand italiano che vale la pena approfondire è Emporio Armani.

Il brand ha davvero saputo sfruttare appieno la domanda del mercato del petwear. Non si è limitato solo ai basics (collare, guinzaglio e trasportino), ma ha arricchito l’offerta con prodotti non comuni per il mercato del lusso.

Armani ha realizzato il contenitore per crocchette versione cane o gatto, il tappeto per cani da viaggio, il dispenser per biscotto e l’osso da mordere.

Per prezzo e qualità dei materiali ci troviamo nella parte più accessibile della piramide del lusso. Si aprono così le porte anche a chi non può spendere centinaia di euro per un guinzaglio, ma una cinquantina di euro sì. 

pettorina Armani
Trasportino e secchiello per l'acqua firmati da Armani

VIP di nome e di fatto

Te l’ho detto, la lista di brand che hanno voluto conquistare una fetta del mercato del luxury petwear è lunga davvero.

Ne ho citati solo alcuni, ma potrei continuare con Gucci, Coach, Saint Laurent, Missoni, Valentino, Diesel, Fay, nonché tutti i marchi che nel corso del tempo si sono specializzati ed interamente dedicati al mondo del fashion per animali domestici. Un esempio?

V.I.P, Very Important Puppies. Un nome, una garanzia. Le collezioni sono frutto di collaborazioni con importanti marchi di abbigliamento. Hanno una sezione dedicata anche alle calzature, VIP x UGG. Pensa che i dog booties nella variante colore chestnut sono già sold out.

dog booties VIP x UGG con chiusura a strappi e pelliccia verde indossate da un carlino

Altri brand alla scoperta del luxury petwear

MISBHV, Hunkemöller, H&M, River Island, Primark, Hema, Thom Browne, Ashley Williams, Carhartt sono altri esempi che si aggiungono alla lista.

Anche Zara ha lanciato la sua prima Pet Collection proprio all’inizio di quest’anno; ricca di accessori per la casa e di immancabili outfit coordinati da veri pet influencer.

Cardigan elegante indossato da un simpatico cagnolino

Le critiche

Questa storia dell’InstaPets ha sollevato parecchie critiche un po’ in tutto il mondo, specialmente da parte delle associazioni a sostegno dei diritti degli animali come PETA (People for the Ethical Treatment of Animals).

La discussione è legata al se sia eticamente corretto che queste (povere) bestioline debbano essere trattate alla stregua di oggetti da esposizione o di esseri umani griffatissimi.

Il timore è che i capi di abbigliamento e gli accessori che vestono i nostri fedeli amici possano comportare fastidi e difficoltà di movimento, causando loro stress e disagio.

Hai mai pensato che un’innocente felpa potrebbe in realtà portare al surriscaldamento della temperatura corporea? I cani, ad esempio, non possono regolare la loro temperatura con il sudore, se non intorno ai cuscinetti delle zampe.

Ciò non vuol dire che non sia giusto avvolgere il nostro chihuahua a pelo corto in una calda mantella durante una passeggiata d’inverno, ma che tutti i capi d’abbigliamento così come gli accessori devono necessariamente essere brevettati per la sicurezza e il comfort dei nostri coinquilini a quattro zampe ed utilizzati in modo coscienzioso.

Non c’è risposta giusto o corretta su se gli animali debbano indossare i vestiti. Una cosa è certa: quando il bisogno di infilare il maglioncino al cane è dettato dalle esigenze esibizioniste del padrone e non da quelle del cane (che si accontenterebbe della sua pallina bavosa), allora la risposta è no.

Tu che ne pensi?

Non fare il timidone, fammi sapere cosa ne pensi nei commenti qui sotto! Sono proprio curiosa di sapere cosa hai da dirmi sul fenomeno dell’InstaPets. ?‍?

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