Samsung Cina annuncia una collaborazione con Supreme ma… è Supreme Barletta, meglio nota come Supreme Italia.
Ma come? Supreme Barletta non è un fake? Si e no…
Supreme NYC ha già preso provvedimenti, ma senza successo
In realtà è definibile “legal-fake“, espressione coniata appositamente: si tratta di un’azienda che in maniera piuttosto immorale ha sfruttato una lacuna della legge italiana per gestire con successo un’attività di contraffazione sul retro del marchio Supreme New York.
In una frase: il fatto che Supreme non avesse ancora registrato il marchio in Italia ha reso la nascita di un marchio simile perfettamente legale.
Supreme Italia, nel tempo, ha già creato discussioni e non poca indignazione tra i fan del brand dal logo rosso (quello vero) che, come affermato qualche settimana fa in questo articolo, è ormai diventato un brand di culto.
Supreme New York in passato denunciò l’azienda imitatrice per contraffazione e concorrenza sleale ma il Tribunale di Milano si pronunciò clamorosamente in favore della seconda affermando: “perché l’atto costituisca un illecito non è sufficiente che ci sia confusione tra i due brand né le somiglianze esteriori tra i prodotti”.
Samsung annuncia la partnership
Ad ogni modo, Lunedì, durante l’evento di presentazione del nuovo Galaxy A8s, ha annunciato la collaborazione tra i due brand e, pur essendo a conoscenza del fatto che si trattasse di Supreme Barletta, ha lasciato intendere invece fosse l’originale.
Quest’ultima però, a differenza dell’omonima italiana, non possiede le autorizzazioni per vendere in Cina.

Supreme NY ha prontamente comunicato di non avere un rapporto collaborativo con Samsung specificando si tratta di falsità diffuse da una “counterfeit organization“.
Al momento della stesura di questo breve articolo, sembrerebbe che Samsung stia cercando di smorzare le abbondanti critiche ricevute.
Le ultime dichiarazioni recitano infatti:
“Recentemente, Samsung Electronics ha annunciato, al lancio del Galaxy A8s, che coopererà con Supreme Italia nel mercato Cinese. Stiamo riconsiderando questa partnership e ci rammarichiamo profondamente per l’inconveniente causato.”
Considerazioni finali
Onestamente parlando, queste azioni non le capisco. Stringi una partnership con un’azienda pur consapevole che non si tratti di Supreme New York… e una volta ricevute delle critiche, invece di prendere posizione avvalorando e motivando le tue scelte, ti tiri indietro?
Alle volte, gestione della reputazione significa anche saper difendere la propria azienda.
Forse, date le circostanze, reputano questa soluzione insostenibile?